FABIO GIRELLI
Per la prima volta un gruppo di scrittori torinesi si unisce per tentare un inedito esperimento culturale e narrativo: raccontare i cambiamenti della propria città attraverso il romanzo giallo-noir. Infatti, come sostiene lo scrittore inglese Jake Arnott, «Il noir riflette la società come se fosse uno specchio rotto. Riflette a pezzi. Mostra la società attraverso frammenti. Perché è l’unico modo in cui si può descrivere la società. La società non è una fotografia, è molte cose diverse insieme».
Di conseguenza è sbagliato tentare di riproporre la Torino magistralmente descritta quarant’anni fa da Fruttero e Lucentini: quella città non c’è più, come non ci sono più i due autori, considerati a ragione i “fondatori” del genere giallo-noir subalpino. Occorrono nuovi linguaggi, nuovi soggetti, nuove chiavi interpretative. I dodici autori di Torinoir intendono promuovere la narrativa gialla e noir in tutte le sue componenti letterarie e di genere, senza preclusioni formali, con l’intento di esplorare i registri lessicali, le fisionomie sociali, i costumi urbani e le scabrosità individuali attraverso la lente prismatica offerta da voci autonome, stili asimmetrici, sensibilità differenti e sguardi convergenti.
I primi passi sono stati la condivisione di un Manifesto, la creazione di un sito internet (http://www.torinoir.altervista.org), di una pagina Facebook e di un profilo Twitter per dialogare con il vasto pubblico dei lettori e degli appassionati del genere. Seguiranno altre iniziative pubbliche (presentazioni di libri, eventi collettivi al Salone del Libro e al salone Off) e la stesura di una antologia di racconti sulla Torino “nera” contemporanea.
TORINOIR è:
Rocco Ballacchino Giorgio Ballario Fabio Beccacini Maurizio Blini Marco G. Di BenedettoPatrizia Durante Claudio Giacchino Fabio Girelli Andrea Monticone Enrico Pandiani Luca Rinarelli Massimo Tallone
Il manifesto di Torinoir
I – Non scriviamo solo storie di intrighi o delitti, ma di uomini e donne, di vivi e di morti, di società passata, presente e futura.
II – Siamo per la contaminazione tra le differenti forme espressive, senza alcuna preclusione né snobismo.
III – Viviamo nel mondo e nella rete, non demonizziamo la contemporaneità digitale né la idolatriamo: la usiamo.
IV – Ci uniamo per incontrarci, confrontarci e scontrarci con chiunque. Meglio ancora condividendo un buon bicchiere di vino o di birra. Ci uniamo perché insieme siamo unici.
V – In tutti i modi, leciti e non, vogliamo far crescere il PIL: Principio di Interesse Librario.
VI – Invaderemo con le nostre parole librerie, biblioteche, centri culturali, computer, osterie e sagre di paese.
VII – Il lavoro creativo non deve sfuggire al principio “dell’idraulico”: prestazione = compenso. Quindi MORTE ALL’EDITORIA A PAGAMENTO (AUTOFINANZIATA).
VIII – Scriviamo da torinesi, di Torino e dei torinesi, soprattutto della Torino di oggi, lontana dai soliti consumati stereotipi letterari. A volte ci piace andare oltre confine.
IX – Il mondo è cambiato, la nostra città pure. Se non ve ne siete accorti, Fruttero & Lucentini sono morti.